Non si ferma mai,rovista sotto,sopra,dietro,dentro e fuori.Audace e ficcanaso,non giudica ma osserva,scava nel torbido e quello che ne esce e’ verita’.Assoluta o relativa non conta,una volta venuta allo scoperto diventa realta’.
Vive tra l’ombra e la luce,nel chiaroscuro altalenante dell’esistenza.Si nutre dell’innominabile altrui ed accosta le anime nella condivisione del non detto.
Usa la sua furbizia per giocare e vincere ,sempre,perche’ il premio in palio e’ la sua sopravvivenza.E per una che perde,tante altre aspettano soltanto il loro turno per iniziare.
La P.I.sta prendendo forma o meglio,forme.Sta li’,con i suoi baffi tremolanti e le orecchie ben aperte.Ascolta ed osserva nell’ombra,quando l’ignaro passante non sa di essere seguito,la coppia che litiga non pensa che qualcuno li senta,la donna che asciuga velocemente le sue lacrime e' convinta che nessuno conosca la sua debolezza.Lei c’e’.E’ quella che fa il lavoro sporco.Che tira fuori cio’ che e’ nascosto.
L’idea e’ di parlare di cio’ di cui non si parla,quello che non si dice perche’ non si deve dire ed,a maggior ragione,va quindi detto.Perche’ saremo anche tutti unici,ma in fondo siamo molto simili soprattutto nelle nostre comuni,misere piccolezze.Ce ne sono tante la’ fuori. Ne si ha riprova quando si lascia alle persone liberta' d'espressione.Uno squarcio di realta' narrato da queste voci cosi' comuni e rassicuranti,che alzano il velo scoprendo esistenze stratificate,travagliate ed a tratti inquietanti.Contrasto maliardo.
La twilight zone,il momento indefinito di passaggio tra il giorno e la notte.La regione intermedia a cavallo delle altre dimensioni,come la vedeva Rod Serling.La zona del crepuscolo,che riserva sempre uno switching ending d'effetto che cambia la prospettiva generale.Questo e' l'ambiente del topolone astratto.(gmv)